Amore, affetto, sorrisi e divertimento. Si è rivelato un grande momento di aggregazione sociale l’accensione del bellissimo albero di Natale – donato dalla associazione Assotutela – acceso questo pomeriggio nel giardino antistante il Padiglione Piastra dell’ospedale San Camillo -Forlanini. La grande novità di quest’anno sono state le splendide sfere di luce, che hanno illuminato il giardino principale dell’Ospedale unico nella sua perimetrazione ispirata al corpo umano in particolare al cuore e ai polmoni.  Un allestimento straordinario, dall’elevato significato simbolico teso a dare un segnale di speranza agli operatori sanitari, ai pazienti e ai cittadini tutti che potranno ammirare un’istallazione unica per bellezza e posizione  “Un dono bellissimo che va oltre ogni aspettativa – commenta Fabrizio d’Alba, Direttore generale dell’Ospedale – che ci rende lieti ed orgogliosi della nostra collaborazione con il mondo dell’associazionismo. Una realtà ricchissima di esperienze che, come conferma il lavoro svolto da Assotutela, va nella direzione di rendere sempre più funzionali ed anche belle le strutture del nostro sistema sanitario regionale. Un supporto prezioso che al San Camillo ha portato risultati importanti”.    “E’ stato un pomeriggio bellissimo – sottolineano il presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato e le vicepresidenti Emanuela e Carol Maritato – che dimostra come si può regalare un sorriso con la forza di volontà, la solidarietà e la collaborazione tra enti ed istituzioni. Per questo ci preme ringraziare tutti coloro che hanno presenziato all’evento e lo hanno reso possibile mettendo a disposizioni le loro professionalità e le loro strumentazioni. Un grazie  particolare al Direttore Generale sempre disponibile e attento a questo genere di iniziative benefiche. Ancora una volta – conclude Maritato –  l’Ospedale San Camillo si è dimostrato un’eccellenza sanitaria del nostro territorio confermando la straordinaria professionalità dei suoi medici ed operatori sanitari e attenzione continua e costante verso i suoi pazienti, piccoli e grandi”.