Il Tevere non fa più paura. Fine dell’emergenza in città

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Il Tevere non fa più paura. Fine dell’emergenza in città

piena tevere pontemilvioContinuano a scendere i livelli del Tevere e cessa l’allarme in città. Dopo la punta massima della piena, registrata all’idrometro di Ripetta nella notte di mercoledì con 13,49 metri, il livello delle acque è cominciato a scendere (oltre 76 centimetri in meno in 12 ore). La più recente rilevazione del Centro funzionale regionale è di 9.67 metri a Ripetta, registrati alle 18 di ieri. La discesa dei livelli del fiume favorisce il lavoro delle unità operative per ritornare il più rapidamente possibile alle condizioni di ordinarietà. La Protezione civile di Roma continua, infatti, a monitorare la situazione e ad eseguire gli interventi di rimozione dei rifiuti galleggianti per favorire il deflusso delle acque.
Si è trattato di un evento straordinario, come ha rilevato l’Ufficio Mareografico e Idrografico della Regione Lazio: l’ultima volta che il Tevere superò i 13 metri d’altezza a Ripetta fu 36 anni fa, nel 1976. Più di recente si sono avuti innalzamenti dei livelli del Tevere di gran lunga al di sotto dei livelli registrati in questi giorni: nel 2008 si raggiunse una punta massima di 12,48 metri e nel 2010 si toccarono gli 11 metri di massima a Ripetta. “Stiamo vigilando sugli argini e su tutte le situazioni d’emergenza”, aveva detto il sindaco Gianni Alemanno a Ponte Milvio, durante il sopralluogo per controllare la piena del Tevere. Che è passata senza provocare danni gravissimi, ma determinando seri disagi in città e tenendo le autorità in allerta. Per l’emergenza piena il Campidoglio ha messo in campo 1.500 persone, tra agenti della Polizia locale, volontari e operatori della Protezione civile capitolina. Oltre 100 i presidi attivati lungo il Tevere e l’Aniene nelle ore critiche per garantire gli interventi in caso d’emergenza, con 20 squadre a tenere sotto controllo i sottopassi. Al lavoro anche il pronto intervento del Servizio Giardini per rimuovere rifiuti e detriti dal fiume, così da garantire il deflusso della corrente, e una squadra dell’Ama di 45 operatori che, con il supporto di 5 idrovore e 7 mezzi pesanti, hanno effettuato numerosi interventi per liberare dall’acqua diverse aree del quadrante nord della città, particolarmente colpito dal fenomeno.
La cronaca della giornata clou di mercoledì era cominciata all’alba con il barcone del Circolo Canottieri Aniene che sotto la pressione dell’acqua si era spezzato in più punti, e poi con un altro barcone distrutto. Nel corso della mattinata si erano registrate le prime esondazioni dell’Aniene alla confluenza con il Tevere, e in seguito allagamenti, strade chiuse e disagi al traffico sulla Flaminia (all’altezza delle stazioni Celsa e Due Ponti) e via dei Prati Fiscali. Nel corso della giornata sono stati evacuati anche campi e insediamenti di rom e senza fissa dimora sulla via Tiberina e alla Magliana, ed evacuati una ventina di residenti ai piani bassi in via della Tenuta Piccirilli (Municipio XX).