Due uomini innamorati di una stessa donna. Una pistola. Un proiettile. Siamo in via Val D’Ala, a Roma, nel quartiere Prati Fiscali. Il traffico in strada è quello del pomeriggio. Sull’asfalto giace il corpo di Nocosur Prosu, 24 anni, nomade di origine rumena. Due persone si danno alla fuga. Il colpo di pistola è rimbombato, spaventando i tanti passanti a piedi e in macchina.Tutto era cominciato con una lite nel primo pomeriggio sotto un cavalcavia. L’aggressore, un italiano, che era in macchina con una prostituta romena, è sceso dall’auto e ha avuto una colluttazione con Nicosur. Il romeno ha avuto la peggio e in pochi istanti il killer ha tirato fuori una pistola calibro 9 sparando contro di lui. Un colpo alla spalla lo ha ucciso in pochi minuti. Poco dopo sono accorsi alcuni familiari e parenti di Nicosur, che viveva in una baracca nella zona. Alcuni conoscenti del giovane in lacrime, non riescono a darsi pace. Ma c’è anche tanta rabbia. “Nico si era innamorato di quella donna, era morboso nei suoi confronti – dicono – forse voleva toglierla dalla strada. Lei batteva assieme ad altre donne a qualche metro dal luogo dell’omicidio. Ad ammazzarlo è stata una guardia giurata, un italiano”. A poche ore dall’omicidio i carabinieri hanno bloccato a Tivoli, durante i controlli, l’uomo e la romena. Sono stati portati in caserma per essere interrogati e potrebbero essere arrestati nelle prossime ore. Sembra sfumare, dunque, l’ipotesi che dietro l’episodio possano nascondersi altri aspetti criminali, come il racket della prostituzione che nei mesi scorsi, proprio mell’area a nordest di Roma, aveva portato alla scoperta di un giro malavitoso e all’arresto di diversi protettori.