L’Innova Carlisport chiude la prima “sestina” di gare di campionato con un bilancio piuttosto magro di cinque punti frutto di una sola vittoria (sul campo del Gala Five ultimo), due pareggi casalinghi (con Acquedotto e Torrino, nell’ultimo match) e tre sconfitte. Un andamento deludente rispetto alle attese del pre-campionato, ma Renato Richartz (autore del gol del 3-3 con cui si è conclusa la sfida col Torrino) ha visto dei segnali confortanti. «Quella di sabato scorso è stata la nostra miglior partita – dice l’ex giocatore della Brillante – ed è seguita ad altre due prove positive. Di fronte avevamo una squadra giovane, ma molto valida e per quello che si è visto in campo il pareggio è stato il risultato più giusto». In effetti l’Innova Carlisport è stata sempre costretta a rincorrere (prima dallo 0-2 e poi dal 2-3) anche se a 20” dalla fine ha sciupato una ghiotta opportunità con Borsato per vincere. «In casa abbiamo fatto tre partite senza vincere, sta diventando un po’ un tabù» rimarca con un po’ di preoccupazione Richartz che poi ricorda come «ogni anno, da quando sono alla Carlisport, ci è capitato di passare un momento molto difficile. Questa volta è successo all’inizio, ora speriamo di esserci messi alle spalle questo periodo». Secondo Richartz nel periodo di sosta il gruppo di mister Mauro Micheli «dovrà aumentare l’autostima, perché se ci sblocchiamo dal punto di vista mentale possiamo esprimere tutte le nostre potenzialità. Questo turno di sosta ci concede di lavorare con serenità». Sabato 24 novembre, però, il calendario mette di fronte agli ariccini uno degli avversari più duri di questo torneo. «Andremo a far visita alla Futsal Isola che attualmente è la seconda forza del girone – dice Richartz -. Loro hanno una rosa buona, rinforzata in estate da innesti importanti come quelli di Luiz e Gabi». Con un Richartz come quello visto nelle ultime gare, però, l’impresa dell’Innova Carlisport pare più semplice. «Sono felice di poter ritornare a rendere come nel mio primo anno qui. Obiettivi? Se siamo da play off non mi piace dirlo a parole, dobbiamo dimostrarlo sul campo».