Cane “prigioniero” nell’auto? Si rischia l’arresto fino ad un anno

HomeUncategorized

Cane “prigioniero” nell’auto? Si rischia l’arresto fino ad un anno

cane in auto 1Gentile avvocato, vorrei sottoporle una questione. Qualche giorno fa ho notato un cane chiuso dentro un’auto sotto un sole cocente. L’animale abbaiava molto e, secondo me, era ormai disidratato. Sono passato dopo circa mezz’ora ed ho visto il proprietario aprire finalmente l’auto. Il cane è sceso quasi sfinito. Tale comportamento è lecito? E come reagire?
Grazie,
Romeo

Gentile Romeo,  anzitutto grazie per averci scritto. Il caso che lei pone all’attenzione dimostra, ancora una volta, la scarsa sensibilità umana e l’ipocrisia che impera nella nostra società. In linea di principio, tutti si professano amici degli animali, ma in termini di fatto, purtroppo, le cose vanno diversamente. E sebbene negli ultimi anni qualche timido miglioramento sembra esserci stato, c’è ancora molta strada da fare. Passiamo ora al profilo giuridico della questione. La legge italiana tutela gli animali in quanto esseri viventi dotati di sensibilità psico-fisica, punendo, di riflesso, le condotte ingiustificate che incidono su tale sensibilità, oltreché i comportamenti atti ad offendere il comune sentimento di pietà e di mitezza verso gli animali. Precisato ciò, il caso da lei prospettato presenta sicuramente profili di illiceità. Per la precisione, si tratta di un reato punito dal codice penale con “l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da euro 1.000 ad euro 10.000”. Queste sanzioni vengono inflitte sia a chi abbandona gli animali, sia a chi li detiene in “condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”.  In tale ultima fattispecie rientra, giustappunto, il caso da lei narrato. Come insegna la Corte di Cassazione, le sofferenze possono consistere, infatti, sia in lesioni dell’integrità fisica dell’animale sia, badi bene, anche in “soli patimenti” (ad esempio: eccessiva fatica, fame, sete, caldo asfissiante).  Pertanto, nel caso che lei descrive, il proprietario del cane si è reso autore del reato suindicato. Passando alla seconda domanda, occorrerà sollecitare immediatamente l’intervento di qualsiasi organo di polizia giudiziaria. Può farlo telefonicamente o presentando una denuncia. Spero di esserle stato di aiuto.
Cordialmente,
avv.  Emanuele Romaggioli