Illustrati all’VIII commissione della Pisana presieduta da Mario Ciarla (Pd) gli impegni a medio termine dell’assessorato al lavoro della Regione Lazio
“Nessuno deve rimanere disoccupato per più di un anno”. Con questo impegno a medio termine l’assessore al Lavoro Lucia Valente si è presentata questa mattina alla VIII commissione del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Mario Ciarla (Pd). Due i fronti da aprire: da un lato la riforma dell’attuale sistema dei centri per l’impiego che, se verrà confermata l’abolizione delle Province, passeranno alla Regione da gennaio 2014 ai quali potranno essere affiancate agenzie private accreditate. Dall’altro, la fine della spirale del prolungarsi eccessivo della cassa integrazione, con la concertazione di nuovi criteri per la concessione di cassa e mobilità in deroga, specie in una fase nella quale le risorse a disposizione potranno rivelarsi inferiori al fabbisogno. Il reddito minimo garantito sperimentato nel 2009 verrà ripreso, ma facendo tesoro dell’esperienza fatta e valutando soluzioni simili a quella della “social card” nazionale. Il sostegno al reddito dovrà essere accompagnato da un servizio per la ricerca di occupazione e per la formazione.
Tra gli obiettivi anche l’attuazione della strategia europea della “Youth Guarantee” – nessun giovane deve rimanere sul mercato senza occupazione, formazione, addestramento o accompagnamento al lavoro per più di quattro mesi – attraverso apprendistato e tirocini, per i quali si intende completare la regolamentazione. “Si deve poter cominciare a lavorare da giovani”, ha detto l’assessore Valente. E ancora: lotta alla disoccupazione e al lavoro nero attraverso la contrattazione decentrata, un testo unico delle leggi regionali sul lavoro, la formazione e l’istruzione. L’assessore, nel suo decalogo delle proposte da realizzare, ha inoltre inserito: la “staffetta generazionale”, per la quale lo Stato ha stanziato tre milioni di euro, la certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali, FSE e fondi interprofessionali, un piano per l’occupazione femminile e la tutela e la sicurezza sul lavoro, i disabili e il lavoro carcerario. Tra gli strumenti per il raggiungimento degli obiettivi un Osservatorio regionale del mercato del lavoro, da realizzare all’interno della Regione senza impegnare nuove risorse. Nella relazione presentata nel corso dell’audizione l’assessore Valente ha inoltre chiesto ai consiglieri una stretta collaborazione, anche per quanto riguarda l’emergenza dei lavoratori socialmente utili (Lsu), della quale l’assessore ha iniziato ad occuparsi sin dall’inizio del suo mandato.
Numerosi gli interventi dei consiglieri regionali, che hanno accolto per lo più positivamente le linee guida espresse dall’assessore e formulato una serie di suggerimenti. “Emerge con chiarezza – ha osservato il presidente Ciarla a conclusione della seduta – che l’assessorato al lavoro ha bisogno di una continua interfaccia con gli altri assessorati coinvolti dalla questione occupazione”. In questo senso è stata data la notizia dell’avvenuta costituzione di un tavolo inter istituzionale della Regione Lazio tra assessorati al lavoro, allo sviluppo economico, alla formazione e al bilancio.
Hanno preso la parola nel corso della seduta i consiglieri: Enrico Forte (Pd) che ha parlato di ammortizzatori in deroga, giovani, FSE, centri dell’impiego e di Lsu; Riccardo Valentini (Per il Lazio) che si è occupato di reinserimento dei lavoratori maturi, di “job placement” e della fragilità occupazionale dei territori provinciali; Oscar Tortosa (Psi) che ha apprezzato il modello “Porta Futuro” sperimentato dalla Provincia di Roma, sottolineato le criticità dell’apprendistato e chiesto chiarezza sul ruolo di Sviluppo Lazio. E ancora: Silvana Denicolò(M5S) ha parlato della necessità di ripensamento dell’economia, del ricorso ad apprendistato e tirocinio per discriminare i più anziani, di trasparenza nei fondi e nei bandi e del bisogno di garantire un inquadramento minimo.
Massimiliano Valeriani (Pd) ha evidenziato la necessità di intervenire in materia di appalti, dove ricorre il criterio del massimo ribasso, per lottare contro il lavoro nero e far applicare i contratti nazionali. Rosa Giancola (Per il Lazio) ha posto l’accento sul bisogno di analizzare i bilanci delle aziende che usufruiscono degli ammortizzatori, sulle alternative alla contrattazione decentrata e sui controlli da compiere sui privati che si occupano di impiego. Daniela Bianchi (Per il Lazio) ha parlato del caso Videocon e dei rapporti con l’Assesorato, di una proposta di legge per la programmazione negoziata e della destinazione dei fondi per le attività produttive contro la disoccupazione nei territori. Infine Marino Fardelli (Lista Bongiorno) che ha illustrato la situazione drammatica della Fiat di Cassino e il caso Ilva, le proposte di deduzioni fiscali per apprendistato e tirocinio nonché di necessità del fondo di solidarietà per i familiari delle vittime del lavoro.