Romics e le legioni dei dreamers

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Romics e le legioni dei dreamers

Che tu sia un giovane gamer, un millennium cresciuto sfogliando Dylan Dog e i fumetti della Marvel, un agonista che compete negli eSports, c’è un posto dove, non puoi non andare.

Questo luogo è Romics, il Festival Internazionale del fumetto, animazione, cinema e games – ideato nel 2001 da Isi.Urb e Investimenti Spa – che si è svolta, alla Fiera di Roma, da giovedì 5 a domenica 8 ottobre e che ha registrato la presenza di migliaia di appassionati.   

Qui la passione per i videogiochi, i giochi di ruolo, gli strategici e più in generale il mondo del fantastico e virtuale, diventano concreti, si respirano, si vivono.

Quello che colpisce visitando l’evento è come diverse generazioni si ritrovano in un unico filo conduttore, un legame temporale che unisce grandi e bambini, genitori e figli: il gioco e il fantastico, il vecchio Commodore 64 e la PS 5, il Resident Evil del 1996 e l’ultimo Village del 2021,

la saga di Doom che continua ad entusiasmare dal 1993 ad oggi.

I diversi padiglioni presentano le novità più interessanti del mondo Gaming e, al tempo stesso, ricordano l’evoluzione di questa industria, che tanto ci ha accompagnato e continua a farlo nella vita.

Una menzione a parte per il padiglione dei fumetti, che, oltre a presentare i diversi prodotti, ci fa

comprendere come,le tavole di Martin Mystere, Corto Maltese, Lazarus Ledd, Super Man e tanti altri siano di fatto dei capolavori artistici che lasciano l’appassionato ad occhi sgranati, avvolto in un senso di piacere alla stessa stregua di un quadro di Camille Corot.

In questa atmosfera si radunano appassionati in generale, collezionisti, curiosi, sognatori, genitori trascinati dai figli, che poi finiscono per comprendere e ricordare quanto sia capitato anche a loro in adolescenza (anche se molti non hanno mai smesso).

Il fiume umano di visitatori, ai quali si mescolano personaggi vestiti con accuratezza maniacale nei dettagli dei costumi, rende questa esperienza veramente appagante e bella da vivere.

Impossibile uscirne, senza un gadget in tasca e la meraviglia nel cuore.

N.Never