Ugl: “Il Management inadeguato di ENAV”

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Ugl: “Il Management inadeguato di ENAV”

“Amministrare male un’azienda in regime di monopolio e con un sistema delle tariffe pagate dalle Compagnie aeree a copertura dei costi, di per sé rappresenta già una pessima notizia. La situazione peggiora se si considera che ENAV è una Società a maggioranza pubblica, dalla quale dipende la mobilità di milioni di cittadini italiani e di una quantità sempre crescente di turisti.
I manager di ENAV (strapagati – con compensi annui superiori al milione di euro – grazie alla quotazione in borsa che ha annullato i tetti salariali massimi dei dirigenti pubblici) deputati alla gestione delle attività di assistenza al volo sugli aeroporti e nei cieli italiani, svolgono il proprio lavoro in assenza di qualsivoglia nesso tra la propria attività manageriale e la possibilità di incidere sul fatturato dell’azienda, considerando che la quantità di traffico aereo e le rotte di attraversamento dipendono esclusivamente da fattori esogeni (destinazione, costo del carburante, andamento del turismo e situazione economica complessiva). Nonostante questo, negli anni sono riusciti a svolgere in modo inadeguato anche le poche (seppur delicate) mansioni di competenza. I pesanti ritardi di questa estate, principalmente dovuti alla carenza di personale operativo, denotano una totale mancanza di pianificazione, nonostante le previsioni di traffico siano, ormai da anni, sempre più precise. L’inefficienza dei vertici aziendali ha rischiato di mettere in ginocchio la ripresa post pandemica e i buoni risultati ottenuti durante i mesi estivi sono principalmente dovuti alla professionalità e ai sacrifici che i dipendenti si sono caricati sulle proprie spalle. Turni di lavoro massacranti e la possibilità sempre minore di godere del giusto riposo psico-fisico, hanno pericolosamente evidenziato l’incapacità gestionale del Management di ENAV. Le serie avarie ai sistemi tecnologici recentemente accadute sono il risultato di scelte industriali dissennate e di investimenti non adeguati.
Il Contratto di lavoro scaduto ormai da tre anni, le numerosissime vertenze sindacali, gli scioperi e le azioni legali intraprese da molti dipendenti ben rappresentano il contesto di confusione e disorganizzazione nel quale versa l’azienda.
Un’azienda che dovrebbe essere fiore all’occhiello del Settore e volano del Trasporto Aereo è invece relegata ad interpretare un ruolo marginale ed incentrato alla ricerca di utili per un azionariato talmente “polverizzato” che difficilmente si immagina come possa fare pressioni sul
management aziendale. E allora perché si insiste sulla valorizzazione esclusivamente degli aspetti finanziari? La risposta è nella modalità di calcolo dei premi dei dirigenti aziendali, i cosiddetti MBO, i cui obiettivi nulla hanno a che fare con la mission principale di ENAV di fornire servizi sicuri ed efficaci, ma piuttosto sono legati al valore delle azioni sul mercato e al raggiungimento di target nell’ambito del cosiddetto mercato terzo, che rappresenta poco più dell’1% del fatturato complessivo della Società. Storture che rischiano di minare gravemente i processi legati all’innovazione tecnologica e di formazione del personale. Basti pensare che il nuovo sistema operativo (Co-flight) doveva essere implementato a partire dal 2016 oppure che ad oggi si opera in ambiente “free route” senza i tools previsti dalla normativa europea.
Infine, un’organizzazione aziendale mancante della figura del Direttore Generale, non aiuta chi (l’Amministratore Delegato) dovrebbe fare sintesi tra le diverse strutture della Società, ponendo lavoratori e utenza in una condizione di pesante incertezza rispetto al futuro del comparto ATM in Italia”

Così in una nota UGL ENAV