Le urne hanno consegnato a Massimiliano Borrelli la fascia tricolore: è lui che raccoglie l’eredità di Nicola Marini e diventa il nuovo sindaco al primo turno e con oltre il 52% dei consensi. Grande sconfitto risulta il candidato di centrodestra, Matteo Orciuoli, che non sfonda il muro dei 40% nonostante una campagna elettorale fatta di impegno, insieme al candidato di Fratelli d’Italia e consigliere uscente, Massimo Ferrarini che, al contrario, ha ottenuto una risultanza straordinaria. Il capolista di FdI, infatti, è risultato il più votato in termini di preferenze personali, chiudendo con 934 voti e la palma di mister mille preferenze (senza contare che Federica Nobilio, con cui era in “accoppiata”, ne ha presi 640): confrontando i dati, tanto per fare un esempio, Ferrarini prende quasi tre volte le preferenze dell’ex sindaco Marini (Pd, 335 voti), che ha governato Albano Laziale per una decade. Numeri che, per chi conosce i contesti delle elezioni comunali, sono difficilissimi da raggiungere ma che, al contempo, la dicono lunga sulla figura di Ferrarini, esponente molto apprezzato ad Albano Laziale e ben radicato nella comunità locale. Anzi, nelle analisi post voto in atto nella coalizione che vedeva insieme – tra gli altri – Lega e FdI, molti si stanno chiedendo se non fosse lui la figura più indicata a ricoprire la candidatura di sindaco e quindi giocarsi la poltrona comunali contro Borrelli. Riflessioni che certamente non cambieranno il destino delle elezioni amministrative ma che presumibilmente condurranno molti a riflettere sui rapporti di forza all’interno del centrodestra di Albano Laziale. Anche perché uno come Ferrarini che prende mille preferenze personali, non si trova tutti i giorni.