INTERVISTA A PASQUALE CIACCIARELLI: ECCO PERCHÉ ADERISCO AL PROGETTO DI TOTI

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INTERVISTA A PASQUALE CIACCIARELLI: ECCO PERCHÉ ADERISCO AL PROGETTO DI TOTI

 
IMG-20190822-WA0002Onorevole Ciacciarelli, cosa pensa di Forza Italia, rispetto alle dichiarazioni discordanti che arrivano dai vari leader del partito?
Forza Italia è nel pieno caos, in quanto alcuni leader, vedi Ronzulli, molto vicina a Berlusconi, dicono  di gradire un governo istituzionale mentre altri affermano di voler andare subito al voto. È la mancanza di linea politica che c’ha portato a perdere milioni di consensi e addirittura a diventare marginali nella coalizione di centrodestra. Ed è proprio quel cerchio magico, che oggi allontana milioni di elettori, a non capire che il tempo è scaduto e che c’è bisogno di rinnovamento.
Quindi lei che cosa pensa di fare per il futuro?
Guardi, io vedo il futuro politico, sia a livello regionale che nazionale, sicuramente dominato da una coalizione di centrodestra. Forza Italia poteva, in questi anni, essere un alleato di grande rispetto ma è stato proprio il voler a tutti i costi iniziare un percorso a supporto del governo PD con il patto del Nazareno a disorientare i nostri elettori, favorendo la crescita di altri partiti di centrodestra che hanno ben interpretato il sentimento del nostro popolo.
Scusi ma, secondo lei, c’è meritocrazia nel vostro partito politico?
Non mi pare questo. Dopo aver visto ciò che è accaduto a livello locale e cioè nella mia provincia dove si sono premiati, con un colpo di mano, in barba alle regole del partito che vedevano eletto democraticamente un coordinatore provinciale espressione di chi per tanti anni ha militato con sacrificio all’interno di Forza Italia, si è nominato un commissario, mortificando, di fatto, il partito provinciale, che, anche nelle ultime elezioni europee, ha certificato un enorme consenso rispetto a chi oggi è stato premiato, il quale, nelle elezioni del 4 marzo e poi in quelle provinciali, ha addirittura votato partiti in contrapposizione a Forza Italia, in appoggio al Partito Democratico.
Lei non è un “nominato”, è sempre stato eletto democraticamente, vero?
Sì, sin da quando iniziai a fare il consigliere comunale e l’assessore ho sempre dimostrato di interpretare il pensiero e la volontà degli elettori, i quali mi hanno dato la possibilità di fare l’intera carriera amministrativa: da consigliere comunale e assessore, a presidente di un ente fino a divenire consigliere regionale con 10.500 preferenze in tutto il territorio provinciale. Pertanto ritengo che l’unico metodo per scegliere la classe dirigente sia solo quello di sottoporsi al voto ed è quello che auspico faccia anche  il presidente  Mattarella restituendo la parola agli italiani.
Quindi mi sembra di capire che lei sposi appieno tutta l’azione messa in campo dal presidente della Regione Liguria Giovanni  Toti … Seguirà il suo movimento?
Io penso che Toti rappresentava l’unica speranza per il partito  insieme alla Carfagna: due giovani quarantenni  che hanno dimostrato prima di tutto di avere un grande consenso elettorale e che quindi con idee fresche e dinamicità avrebbero potuto, tramite lo strumento delle primarie, rinnovare Forza Italia  ed aprirla a nuove esperienze. Pertanto ritengo che quel cambiamento, invocato da tanti, si è concretizzato solo con  Toti, che ha dato vita ad un vero contenitore di aggregazione nel panorama di un centrodestra moderato che sappia parlare alle imprese, ai giovani, a quella parte d’Italia che aspetta di essere ascoltata di nuovo.
Quindi, di fatto, lei ci sta dicendo che oggi aderisce in maniera definitiva al progetto “Cambiamo” di Giovanni Toti?
Sono e sarò sempre consequenziale rispetto alle scelte che prendo. Se per voi questa è una novità, per me non lo è. Già nei mesi scorsi ho aderito a questo progetto e quindi con grande coerenza e soprattutto, dopo aver consultato tutti i riferimenti territoriali a me vicini,  ritengo di continuare e quindi di organizzare immediatamente il movimento sul territorio provinciale. Nei prossimi giorni, infatti, costituiremo un coordinamento provinciale ed i ruoli provvisori sui vari territori, in attesa di un congresso provinciale che elegga in maniera democratica sia il coordinatore che i quadri direttivi del movimento “Cambiamo”.