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affittoRoma Capitale, Guardia di Finanza, Regione Lazio, atenei romani e Laziodisu (ente regionale per il diritto agli studi universitari) hanno siglato in questi giorni un “patto anti-evasione” per recuperare le somme non versate sugli affitti in nero e per aiutare gli studenti fuori sede, spesso costretti a pagare cifre esorbitanti per una camera senza regolare contratto. L’intesa fa perno sulla possibilità di incrociare le banche dati degli enti firmatari, in modo da potenziare la ricerca dei padroni di casa furbi. Prima e fondamentale traccia, i controlli sulle utenze domestiche. Alla firma del patto, apposta nella sede del comando provinciale della Guardia di Finanza, era presente il sindaco Ignazio Marino che alla dilagante illegalità, risultante dai controlli, contrappone il concreto sostegno del Campidoglio ai giovani costretti a pagare troppo e senza garanzie.

 

Da recenti indagini della GdF, svolte in diverse zone di Roma ad alto tasso di presenza studentesca (San Lorenzo, Pigneto e poi Ostia e Pomezia), emergono “dati che colpiscono”, ha sottolineato Marino: “solo il 35% degli studenti ha un contratto di affitto in regola”. Roma, al contrario, “vuole essere accogliente nella legalità e il patto va in questa direzione”. Per questo il Sindaco ha dichiarato d’aver chiesto “all’assessore al Bilancio, Daniela Morgante, di inserire nel bilancio di previsione alcune decine di migliaia di euro per costituire un fondo che possa aiutare chi segnala gli affitti in nero”.

 

“Spesso”, ha detto Marino, “si ha timore di denunciare per paura di incorrere in spese e per lo stress che causa il percorso giuridico. Ma esiste una legge che dà precise garanzie agli studenti”. Lo studente, spiega il Sindaco, “può rivolgersi alla Guardia di Finanza che lo aiuterà a regolarizzare la sua posizione e questo gli costerà il 70% in meno, perché il nuovo affitto verrà calcolato obbligatoriamente sul reddito catastale. In più potrà ottenere un affitto per quattro anni, rinnovabile per altri quattro”. Affidarsi alla legge, insomma, “conviene”.

 

Tornando alle cifre, sugli affitti in nero a Roma la GdF attesta: 847 controlli nei primi otto mesi del 2013; oltre 11 milioni di evasione fiscale accertati; contratti regolari, come già detto, solo nel 35% per cento dei casi; canoni mensili in nero dai 350 ai 550 euro a posto letto, spesso in camere doppie o triple e in pochi metri quadri.

 

L’altro elemento saliente del patto anti-evasione è un vademecum per gli studenti, un opuscolo intitolato Studia e vivi a Roma. Contiene consigli su come evitare i rischi degli affitti in nero, a cominciare proprio dalle agevolazioni previste per chi denuncia i proprietari.