La “manita” di Klose e il lampo di Osvaldo: Lazio e Roma vanno

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La “manita” di Klose e il lampo di Osvaldo: Lazio e Roma vanno

miroslav klose di Silvia Panizza

Serviva una vittoria per non finire nel baratro più profondo delle critiche. E così è stato. Non una vittoria così, ma addirittura un tennistico 6-0 tra Lazio e Bologna, con ben 5 reti a segno del bomber finalmente ritrovato Miro Klose. Sulla carta non si prospettava una gara semplice, perché il Bologna ha buone individualità e, vista la Lazio degli ultimi tempi, poteva accadere di tutto, anche di rimediare l’ennesima sconfitta in questo girone di ritorno disastroso. Invece i rossoblù hanno decisamente semplificato le cose ai biancocelesti, rendendosi protagonisti di una gara scialba e passiva, senza impegno, “Abbiamo aiutato una squadra che non ne aveva bisogno senza scendere proprio in campo”, ha commentato mister Pioli a fine gara, chiedendo scusa ai tifosi per la pessima prestazione dei suoi. Immenso Klose, ad ogni modo, non segnava dal 15 dicembre, ora 15 le reti totali per lui, due in più rispetto alla scorsa stagione. Senza contare che scrive un nuovo pezzo di storia della Lazio: è il primo biancoceleste a mettere a segno 5 reti, a 4 c’erano Casiraghi – stagione ‘94/’95 – e Fantoni – stagione ‘31/’32. In tutta la storia della serie A, poi, il tedesco ha eguagliato Pruzzo, e solamente Sivori e Piola hanno fatto meglio con 6 gol. Finalmente il Panzer è tornato a far sognare i tifosi biancocelesti. Bellissima anche la rete di Hernanes, conclusione a giro che sfiora la traversa e finisce sotto l’incrocio dei pali al 30’ del primo tempo davvero da incorniciare; dopo il bel gol del derby anche lui torna a segnare e la Lazio torna a vincere. Le reti di Miroslav Klose arrivano ai minuti 20’, 35’, 38’, 50’, 60’, alcuni più belli, altri frutto di un imbambolamento generale della difesa rossoblù, troppo poco reattiva e combattiva, soprattutto quando in campo c’è un certo giocatore che si chiama Miro. Mercoledì sera salto a San Siro contro un’Inter sempre più in crisi che arriva dall’ennesima sconfitta, questa volta contro il Napoli di Mazzarri. Occorrerà vincere a tutti i costi, innanzitutto per togliere di mezzo una diretta concorrente per il posto in Europa League, ma soprattutto per dimostrare ai tifosi laziali che le loro urla di gioia di domenica non sono l’ennesima parentesi di un girone di ritorno deludente e frustrante, ma possono essere il coronamento di una stagione bruttina, ma ancora non del tutto compromessa. In casa Roma invece si gioisce per la vittoria in esterna contro la Fiorentina di Montella. Per l’ex romanista i giallorossi si rivelano la vera bestia nera, tra coppe e campionato, infatti, sono zero le vittorie per i viola contro il gruppo di Andreazzoli. Quando la dea bendata ci mette il suo zampino, poi, tutto diventa più semplice: la Roma, infatti, ha sofferto tantissimo le incursioni viola, soprattutto nella seconda frazione di gioco, con Goicoechea tra i pali – Stekelenburg out e Lobont infortunatosi al naso durante il primo tempo – che però non sfigura e si rende protagonista di qualche buona parata. La Fiorentina colpisce due pali con Jovetic e Pizzarro, è sfortunata, e si vede negare un rigore netto per un fallo di mano (braccio per la precisione) di De Rossi. La gara sembra destinata a finire così: un pareggio che renderebbe più felici i giallorossi, vista la difficoltà ad arginare l’arrembaggio viola, anche se c’è da dire che alla Fiorentina manca un vero attaccante, e infatti ci prova di più da fuori area. Poi il guizzo che non ti aspetti: proprio subito dopo il palo di Pizzarro la Roma riparte in contropiede e al 92’ Osvaldo insacca di testa. La Roma vince tra polemiche dei viola, ora più lontani dalla zona Champions, “Forse iniziamo a dare fastidio a qualcuno”, afferma infatti Pizzarro a fine gara. Amarezza anche per il tecnico Montella, incredulo per il risultato dopo una bella partita disputata dai suoi “Chissà quando capiterà di vedere qualche episodio arbitrale a favore nostro”, afferma il tecnico, ci sarebbe da ricordargli la partita rubata contro la Lazio, ma tant’è, ci si ricorda solo delle situazioni a sfavore. “Per vincere in esterna contro una grande squadra ci vuole una prestazione perfetta”, ha infine affermato capitan Totti, “Spero Osvaldo resti, è un amico oltre che un grande attaccante”. E chissà che non se lo augurino ora anche i tifosi giallorossi, dopo aver tanto contestato l’attaccante italo-argentino.