Nella mattinata di giovedi si è tenuta nella sala stampa dello stadio “Quinto Ricci” di Aprilia una interessante riunione formativa oraganizzatada Sportradar in collaborazione con la Lega Pro. Tema del dibattito presieduto Marcello Presilla è stato quello portare a conoscenza il lavoro che Sportradar effettua in tutto il mondo, ovvero quello di monitorare e contrastare le frodi sportive come ha sottolineato lo stesso portavavoce della società svizzera: “ E’ un fenomeno questo su scala mondiale – ammette Presilla – che riguarda purtroppo molto anche l’Italia nei campionati maggiori ma anche in quelli minori. Sportradar esegue una attività di prevenzione, di educazione, di conoscenza delle norme del fenomeno a tutti i tesserati, effettuando allo stesso tempo una attività di monitoraggio attraverso un sofisticato sistema informatico che controlla commesse su ogni partita a livello mondiale. Questo sistema ci da la ragionevole certezza dell’incontro manipolato per ragioni legate alle scommesse sportive.” Il rappresentate di Sportradar nell’illustrare il fenomeno delle scomesse sportive ha sovente messo in risalto la gravità di questo fenomeno diffuso in tutto il mondo, Presilla spiega come anche l’Italia faccia parte di queste particolari “attenzioni”: “L’Italia è al centro dell’attenzione di questo fenomeno dalle organizzazioni criminali. E’ un mercato sportivo ricco – sottolinea Presilla- e per questo motivo la nostra nazione vive il fenomeno delle partite truccate in maniera piuttosto grave, una situazione da tenere sotto controlllo ma soprattutto da non trascurare. In questo senso il nostro obiettivo è quello di informare capilarmente tutte le squadre, le società, i giocatori della prima squadra e anche quelli più giovani, sui rischi e dei pericoli che si corrono. Fare molta attenzione, non c’è da parte nostra assolutamente la volontà di spaventare nessuno, ma crediamo che la prevenzione sia la maniera più efficare per informare i ragazzi , per tutelare le squadre, per tutelare sport e anche il suo valore economico al momento in cui l’industria del calcio assicura anche a livelli inferiori posti di lavoro a migliaia di persone, quinbdi salvaguardare il valeore dello sport sano.”