Pd, tra sindacati e associazioni cattoliche Sul piatto l’alleanza per Riccardi in Campidoglio

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Pd, tra sindacati e associazioni cattoliche Sul piatto l’alleanza per Riccardi in Campidoglio

bersani montidi Marco Montini

Un endorsement reciproco tra Monti e Bersani che potrebbe avere forti ripercussioni sulle alleanze elettorali e di governo in Regione Lazio e Comune di Roma? Non è da escludere, anche se per adesso si ragiona nell’alveo della fantapolitica. Comunque l’ipotesi, affascinante e suggestiva, va pur fatta. Anche perché qualche segnale di non belligeranza elettorale tra Pd e Lista Monti è già arrivato: sia Pierluigi che Mario, ad esempio, il loro caprio espiatorio ce l’hanno ed è pure comune… il solito Cavaliere. Consideriamo inoltre la maestria bersaniana nel gestire al meglio quello che sarà il toto alleanza del post elezioni: con chi andrà il Pd se vincerà le politiche? Sicuramente Vendola. E Monti? Il segretario non si scompone e lascia aperte tutte le porte. Anzi fa di più: apre il dialogo con l’associazionismo cattolico, quello tanto amato dalla Chiesa. Come ha fatto ad Albano lanciando la candidatura regionale per il Lazio del fido Zingaretti. Uno di quei tasselli, l’ex leader di Palazzo Valentini, che confermerebbe l’ipotesi di convergenza Pd-Monti. Il fratello di Montalbano d’altronde è politico assai apprezzato dai moderati e non a caso nella sua lista civica ha trovato spazio un certo Cristian Carrara, bravo compositore ed ex presidente delle Acli di Roma. Senza considerare la stima che lega lo stesso Zinga con la competitor elettorale Giulia Bongiorno, montiana doc. Ora però ci si chiede: quale sarebbe la contropartita concessa dal Pd per lo slancio d’amore dei centristi? Il Campidoglio. In pratica il Partito Democratico, in primis Bersani, darebbe il suo ok ad una alleanza comunale per la conquista di Roma: montiani, casiniani, finiani e il Pd tutti insieme appassionatamente con un candidato sindaco unitario. Che nella fattispecie sarebbe un nome noto e apprezzato da parte del centrosinistra: quel ministro Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, già tirato in ballo tra i papabili dopo che Zingaretti trasferì i suoi appetiti politici dal Campidoglio alla Pisana.