La Giunta Polverini ha approvato la delibera che approva l’analisi ricognitiva predisposta dagli Uffici regionali relativa alla ricognizione delle società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione Lazio. Tale ricognizione attua la legge 135 del 2012 (spending review) in materia di riduzione di spese, messa in liquidazione e privatizzazione di società pubbliche. L’adozione della delibera non costituisce acquiescienza della Regione Lazio rispetto al ricorso che la regione stessa ha proposto innanzi alla Corte Costituzionale il 16 ottobre scorso. “Questo provvedimento intende salvaguardare le società controllate dalla Regione Lazio dalle norme imposte dalla spending review – spiega la presidente Polverini – laddove riteniamo che si svolgano servizi di interesse generale, e in alcuni casi trattandosi di società che non rientrano nei profili indicato dalla legge. In diverse occasioni di confronto con il governo, così come all’interno della Conferenza delle Regione, avevo garantito che non avrei consentito, come nel caso della società in house Lazioservice, il licenziamento dei 2500 lavoratori. Oggi – aggiunge la presidente della Regione Lazio – la Giunta fa proprie le conclusioni della ricognizione predisposta dagli uffici regionali, da cui emerge chiaramente come le società regionali analizzate non possono essere oggetto delle norme introdotte dalla legge 135 che chiedono la messa in liquidazione o la privatizzazione. Voglio ricordare – conclude Polverini – che questa amministrazione, dal suo insediamento, ha già provveduto ad una razionalizzazione delle società ritenute improduttive che ha portato alla chiusura o cessione delle quote di 21 società, 5 fondazioni e 2 agenzie”. L’analisi ricognitiva effettuata dagli uffici regionali riguarda le società Astral, Lazio Service, Lait, Sviluppo Lazio, Unionfidi Lazio, Bic Lazio,. Filas, Asclepion, Banca Impresa Lazio, Cotral Spa, e Lazio Ambiente. Fatta eccezione per Asclepion, per la quale è già stata avviata la procedura dimessa in liquidazione, dalla ricognizione emerge come le altre società non possano essere ricomprese tra quelle indicate dalla legge 135 come soggette a liquidazione o privatizzazione. Si tratta di società che svolgono servizi di interesse generale come il Cotral o Lazio Ambiente (società peraltro non ancora in attività) o di profilo misto come Astral (con funzioni sia amministrative o di interesse generale), di finanziarie partecipate, quindi esentate o in deroga dall’applicabilità della legge 135.