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di Daniele Flavi 

artenaLa “guerra delle scuole” di Artena si trasferisce dalla carta e dalla strada al consiglio comunale, dove l’amministrazione guidata dal Sindaco Petrichella con l’importante supporto dell’ex Sindaco Pecorari in qualità di esperta del settore essendo stata molti anni al provveditorato regionale ha cercato una volta per tutte di dissipare i dubbi su presunti accorpamenti e su riconoscimenti d’importanza diversi tra i due plessi della Serangeli e della De Gasperi. Nei giorni scorsi nell’istituto comprensivo De Gasperi era circolata una lettera firmata da molti genitori, docenti e personale ATA nella quale si palesava l’ipotesi di un’offerta formativa migliore per questa scuola una volta diventata “indipendente” che andava in un certo qual modo a fare “concorrenza” all’altro istituto. L’ultimo consiglio comunale 30 ha visto la presenza di numerose mamme delle due scuole e si è aperto con un dibattitto, a tratti anche acceso, proprio sul tema della scuola. “Oggi parliamo di quello che sarà il futuro delle scuole di Artena – spiega il sindaco Mario Petrichella – l’ultimo accorpamento fu fatto dall’ex Sindaco Latini con l’unione delle Macere e del Colubro. Io non accetto critiche sul mio ruolo per spostare questa decisione sugli attacchi personali. Durante l’estate la preside della scuola de Gasperi ha scaricato la responsabilità della mancanza di aule su di noi. Abbiamo cercato di tamponare l’emergenza con i container che siamo consapevoli del fatto che rappresentino uno spreco di soldi e dal primo gennaio questi dovranno scomparire. Ma gli attacchi che ci sono stati fatti sono del tutto strumentali, perché la nostra amministrazione si è sempre dimostrata sensibile a queste problematiche. Perché crediamo nell’importanza delle scuole. L’attuale preside della scuola De Gasperi non può permettersi di gestire i due plessi artenesi non essendo neanche del nostro paese. I due istituti comprensivi sono necessari ma dobbiamo parlare comunque di numeri, visto che l’ultima riforma parla di plessi che vanno da un minimo di 600 alunni ad un massimo di 1200 e per fare questo dobbiamo, gioco forza, inglobare alcuni istituti senza possibilità di scelta. In che modo è da vedere e concordare insieme a tutti, minoranza e cittadinanza. Se oggi mancano le aule non è certo colpa nostra. Noi in questo settore abbiamo investito con lavori di ristrutturazione al Colubro ed alla Serangeli. Ma oggi bisogna trovare i nuovi terreni per costruire una nuova scuola”. Al primo cittadino fa eco l’assessore alla pubblica istruzione Augusto Angelini: “Siamo andati a parlare con l’assessore provinciale Stella che c’ha detto che i numeri sono cambiati. Noi abbiamo 1634  alunni (circa mille su una e 608 all’altra ) con istituti di 1200 gli altri potrebbero essere accorpati a quelli di altri paesi. Questa evenienza sarebbe per noi una grande sconfitta. Anzi noi puntiamo ad avere una scuola superiore e non a perdere quello che già abbiamo e non capisco quelle mamme che fanno una battaglia per farci perdere un istituto compressivo”. Poi c’è stato l’intervento dei rappresentanti delle opposizioni Felicetto Angelini ed Erminio Latini che hanno parlato di buon senso per risolvere questo annoso problema e di una programmazione a medio-lungo termine che prenda in considerazione almeno 5 anni”. Infine, c’è stato l’intervento di Maria Luisa Pecorari, ex dirigente scolastico: “nell’analizzare queste problematiche dobbiamo partire da una riforma che prende spunto dalla legge Bassanini per una maggiore autonomia e qualità ma per essere autonomia si debbono avere i numeri giusti. Oggi non si può, spostare a casaccio i bambini, perché va garantita la continuità didattica che spesso è vanificata con il passaggio alle medie. Quando ad un albero si tolgono i rami fa sempre male. L’amministrazione comunale deve farsi carico di questo problema in accordo co i dirigenti dei due istituti per trovare la soluzione migliore ed univoca”