scritto da Armando COLOGGI
Lo spettacolo di Maurizio Leoni si conferma un vero e proprio tributo all’eredità culturale che unisce Oriente e Occidente
Venerdì 23 maggio, il Teatro Ghione di Roma ha ospitato un evento musicale di rara bellezza e profonda emozione: “Anime Scapes”. Una serata che ha trasportato il pubblico in un viaggio attraverso i mondi incantati dell’animazione giapponese, fondendo la magia delle colonne sonore con la potenza dell’interpretazione dal vivo.
Lo spettacolo, sapientemente ideato, si è rivelato un vero e proprio tributo all’eredità culturale che unisce Oriente e Occidente, con un focus particolare sulle opere eterne di Hayao Miyazaki e Isao Takahata. Le evocative note di Joe Hisaishi, compositore iconico dello Studio Ghibli, hanno preso vita in arrangiamenti intimi e ricchi di poesia. È stato un piacere riscoprire le melodie de “Il Castello Errante di Howl”, “La Città Incantata”, “Kiki – Consegne a Domicilio” e “My Neighbor Totoro”, reinterpretate con una delicatezza che ha toccato l’anima. Il suono caldo del sassofono e l’eleganza del pianoforte hanno creato un’atmosfera sospesa, portandoci direttamente nei paesaggi sonori che hanno reso immortali questi capolavori.
Ma “Anime Scapes” non è stato solo Ghibli. Il quartetto d’eccezione, capitanato da Maurizio Leoni, e accompagnato da Yuka Matsubara al pianoforte, Alessandro Errichetti al basso ed Emanuele Esposito alla batteria, ha saputo infondere energia e nostalgia ripercorrendo mezzo secolo di storia dell’animazione giapponese. Da classici intramontabili come “Jeeg no Uta” e “Lupin III” fino ai successi contemporanei di “Attack on Titan” e “Demon Slayer”, ogni brano è diventato un ponte tra generazioni di appassionati. Le sigle che hanno segnato la nostra infanzia e adolescenza, riproposte con arrangiamenti originali, si sono trasformate in un’esperienza dal vivo che ha celebrato l’evoluzione dell’anime e la sua incredibile capacità di toccare il cuore attraverso la musica.

“Anime Scapes” è stato molto più di un semplice concerto; è stato un’ode ai sogni, all’avventura e alla memoria, un’esperienza sensoriale che ha celebrato il potere unificante dell’arte. Il Teatro Ghione ha offerto la cornice perfetta per questa serata unica, che rimarrà impressa nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di assistervi.