di Marco Montini
Sanremo 2022. Giro di boa. Vince Amadeus, vincono il suo coraggio, la sua modernità, perfino le sue giacche, addirittura il suo naso. Amedeo Umberto Rita Sebastiani, all’anagrafe, vince su tutto: trionfa nella scelta degli artisti, in quel giusto mix di classicismo e avanguardia che non guasta mai, e attira un pubblico, quello italiano, conservatore e nazional popolare. Ma, forse forse, “Ama” a vincere è soprattutto nella scelta di vallette e cavalieri, co-conduttrici e co-conduttori, ospiti e artisti big. Ornella Muti, Lorena Cesarini, Drusilla Foer: rispettivamente simboli di bellezza, di lotta al razzismo e di contrasto alle discriminazioni di genere.
Sempreverde la prima, emozionata la seconda, di un altro livello artistico la terza. E, poi, Cremonini, Meduza, Maneskin, Fiorello, Colapesce e Dimartino, Berrettini, Frassica, Bova, Ermal Meta, Pausini, Saviano, Checco Zalone, Malika Ayane, Mousse T, e chi più ne ha, più ne metta: insomma un esercito di volti noti della tv, della fiction, del cinema, della cultura e dello sport. E, ancora, una valanga di italianità allo stato dell’arte tanto vincente e quanto potente, con picchi di 15 milioni di “sanremers” a godersi davanti la tv il palcoscenico dell’Ariston.
Numeri che parlano da soli e che dimostrano la giustezza delle scelte di Amadeus, conduttore e direttore artistico. Ma, soprattutto, fine e silenzioso conoscitore dei gusti del pubblico italico, che tanto brama per la settimana sanremese. Amadeus, che non si stanca di sorprendere e sorprendersi, prepara intanto le cartucce per le due serate finali: quella di stasera con i duetti e quella di sabato con il nome del vincitore (a proposito, bellissimo il testa a testa, che sta dividendo il Belpaese, tra Elisa e il duo Blanco-Mahmood. Ma occhio che tra i due litiganti, si preparano a godere i terzi incomodi).
Oggi, in particolare, saranno numerose le sorprese e i melting pot musicali, con Sanremo che si prepara a divenire un laboratorio artistico, un teatro sperimentale di voci, parole e arrangiamenti. Achille Lauro con Loredana Bertè, Gianni Morandi in Medley con Mousse T, Giovanni Truppi con Vinicio Capossela e Mauro Pagani, La rappresentante di lista con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra, Le Vibrazioni con Sophie and the Giants, Massimo Ranieri con Nek, e Ana Mena in Medley con Rocco Hunt. E, poi, altri duetti di livello e tante cover di canzoni storiche che hanno segnato e continuano a segnare la storia del festival nostrano e l’immaginario collettivo.
Nota a margine tutta da dedicare al Fantasanremo che quest’anno sta letteralmente “spaccando” , scatenando la competizione tra amici e amanti della musica (ma anche i profani del festival), col suo format leggero, ironico e divertente. Una sorta di simil fantacalcio per chi mastica calcio e serie A.