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Le riforme riguardano le tutele per i lavoratori sportivi, il professionismo femminile, l’accesso degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e nei corpi civili dello Stato, l’abolizione del vincolo sportivo per i più giovani sostituito da un premio di formazione.

Tra i cinque decreti ratificati, diventa ufficiale l’abolizione del vincolo sportivo che lega i giovani atleti alle proprie società con rapporti di durata pluriennale: un’autentica rivoluzione, destinata a sconvolgere le modalità di tesseramento nel settore dilettantistico. Pertanto, con la riforma dello sport, i giovani atleti potranno liberarsi al termine di ogni stagione sportiva. Finora, quando un giovane atleta si legava ad una società dilettantistica dopo i 16 anni, scattava un vincolo con il club destinato a protrarsi fino al 25° anno d’età.

La riforma dello sport contiene anche altri punti importanti: l’affermazione delle pari opportunità per lo sport femminile, professionistico e dilettantistico; il riconoscimento di pari diritti delle persone con disabilità nell’accesso alla pratica sportiva di tutti i livelli; la tutela dei minori e dei cittadini con disabilità nell’ambito della pratica sportiva; la tutela e il sostegno del volontariato sportivo; l’istituzione di un “Fondo per il professionismo negli sport femminili”; l’istituzione della figura professionale del chinesiologo di base, di quello sportivo e del manager dello sport.

Previsione di assoluta rilevanza è l’approvazione delle palestre della salute, frutto di una proposta presentata dal deputato Manuel Tuzi del M5S e che vede finalmente la sua convalida.

Soddisfatto, Manuel Tuzi del M5S dichiara: “La novità è che per la prima volta l’attività sportiva è riconosciuta come strumento per la prevenzione a livello nazionale. Sono approvate ufficialmente le palestre della salute, strutture ove, dietro prescrizione medica, si può svolgere l’attività fisica in maniera controllata e monitorata da professionisti del settore sportivo e del settore sanitario”.