L’INTERVISTA. Benedetta Rinaldi: “Benedetto XVI, Roma e la mia somiglianza con Sofia Loren…”

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L’INTERVISTA. Benedetta Rinaldi: “Benedetto XVI, Roma e la mia somiglianza con Sofia Loren…”

bedettarinaldidi Marco Montini

Bella e brava. Due parole che valgono più di mille discorsi. È così Benedetta Rinaldi, giovane e affermata giornalista Rai. Volto celebre e pulito di Uno Mattina Estate, si confessa ai microfoni de Le Città: una donna semplice ma ambiziosa, lucida ma “multitasking”, Benedetta parla di amore, fede, lavoro, hobby e della sua adorazione per Roma, città meravigliosa che vorrebbe con “qualche buca in meno”.

Benedetta, partiamo un po’ da te. Che persona sei oltre telecamere e taccuino?

In gran parte sono come mi si vede in tv o mi si sente in radio: dico sempre quello che penso e se proprio sono cose non molto “urbane”, mi mordo la lingua. Per cui occhio a quando lo faccio! Mi piace cercare la verità di ciò che racconto, chiedermi perché le persone si comportano o bene o male. Mi affascina la psiche umana e mi piace pormi domande che vanno al di là della meccanica dei fatti: voglio capire l’essenza della cose. In più amo mangiare bene ed in buona compagnia così come viaggiare (vicino o lontano non importa) per avere bei ricordi di paesaggi e persone in mente!

Tu stai materializzando un percorso professionale molto importante: sei in Rai da tanti anni, collaborazioni con Radio Vaticana e RomaSette. Insomma sei giovane e hai già una carriera notevole. A 18 anni avresti mai creduto tutto questo? Ci racconti quando c’è stato il salto di qualità?

In realtà non credo che esista il “caso”. Molti parlano della propria carriera dicendo che tutto è accaduto per caso! Beati loro! Io il caso me lo sono sempre creato: ho studiato e anche impiegato tempo e sacrificato qualche volta il piacere per crearmi degli spazi di libertà professionale e delle occasioni. Anche a me sono capitate circostanze impreviste e spesso anche belle. Ma sono arrivate mentre già ero in ricerca. A 18 anni avevo già da un annetto un lavoro volontario in una radio locale. Non venivo pagata ma acquisivo metodi di lavoro, competenze e sicurezza. Non pensavo di certo alla tv che in effetti è arrivata dopo, ma avevo già capito che mi sarebbe piaciuto comunicare lavorando o lavorare comunicando, fate voi. Il salto di qualità, se vogliamo definirlo così,  è arrivato poco dopo la laurea. Si liberò un posto da inviata per il programma religioso di Rai Uno, feci un provino, dei colloqui ed ebbi il mio primo piccolo contratto in Rai. Poi dopo qualche anno la conduzione di Unomattina Estate. Beh, salto mortale carpiato di qualità!

Nella tua vita hai avuto esperienze in Radio, Tv e carta stampata. In quale settore riesci meglio ad espletare la verve giornalistica e in quale ti senti più a tuo agio a livello prettamente personale?

Mi barcameno con disinvoltura un po’ in tutti i settori perché ho la parola facile e la voglia di approfondire oltre al gusto di ascoltare e raccontare storie. Ma la radio ha quel tocco di poesia e fantasia che la tv non ha. La parola ha la supremazia senza essere disturbata dalle immagini che a volte aiutano a comprendere quanto si dice, altre volte invece fuorviano.

Una curiosità: ti hanno mai proposto di fare un film, quindi l’attrice?

Più di una volta! Però c’è un aneddoto che mi ha molto lusingata e che vi racconto: in una mostra d’arte mi fermò una direttrice di casting colpita dalla mia somiglianza con Sofia Loren da giovane. Mi propose di sostenere il provino. Era per il film “La mia casa è piena di specchi” con Sofia Loren che interpretava sua madre. Io avrei dovuto essere appunto Sofia da giovane e recitare a stretto contatto con la grande Loren! Alla fine non sostenni il provino perché nel frattempo avevano già trovato la protagonista. Tempo dopo incontrai Maria Scicolone, la sorella di Sofia Loren e fermandosi mi disse: “sai che tu somigli proprio a Sofia?”. Per me è valso più di un provino ben fatto!

Sei una donna molto religiosa e non l’hai mai nascosto. A Sottovoce, ricordo bene, affermasti che ogni 8 anni o multipli di 8 hai una sorta di crisi mistica, diciamo così. È accaduto a 8 anni, 16: ora ne hai 32, ci siamo?

Ne ho ancora 31! E ti dirò, spero proprio di non entrare in crisi di nuovo perché sono molto riflessiva. Le crisi, che più che mistiche direi esistenziali, per una che pensa molto possono essere molto dure da passare. Anche se è soprattutto nelle sofferenze, nei momenti di insicurezza, che possiamo ritrovare senso e forza per maturare.

Parliamo un po’ di personaggi che stanno caratterizzando questo 2014, che ha sostituito il passo ad un 2013 ricco di avvenimenti epocali. Su tutti il “doppio Pontefice”. Che giudizio hai di Papa Francesco?

Più che di Papa Francesco che sta mostrando con semplicità al mondo il suo mondo interiore oltre che la sua affabilità e intelligenza come pastore della Chiesa, il mio pensiero va a Benedetto XVI. Un Papa non deve essere per forza simpatico. Deve essere, soprattutto in questi tempi, fermo nelle cose che dice, coerente e coraggioso nel testimoniarle. Papa Benedetto lo è stato e lo è anche ora con il suo silenzio discreto. Quando i cattolici, e soprattutto chi si è sempre affrettato a giudicarlo senza conoscerlo, si leggeranno qualche suo messaggio o enciclica, dovranno ammettere che al di là della forma forse poco immediata, la sostanza delle parole del Pontefice Emerito è sconvolgente e soprattutto aderente alle problematiche che l’uomo di oggi vive tutti i giorni. E poi trovatemi un uomo disposto oggi a lasciare un ruolo da protagonista per il bene della collettività. Forse lo troviamo in politica? O in economia? O forse all’università? Ci vuole il coraggio del bene comune e vedere il potere come servizio, non come bancomat personale.

Passiamo ahimè alla politica: tu sei romana e conosci bene la Capitale. Che città vivi quotidianamente? Un’opinione sul precedente operato Alemanno e l’odierno Marino?

Tappate le buche per strada perché non siamo nella giungla. Stappate i tombini perché non si blocchi Roma se piove per più di 5 ore consecutive. Potenziate il trasporto pubblico se volete ridurre lo smog e puntate sulla promozione della cultura che tutto il mondo ci dovrebbe invidiare (e sotto sotto ci invidia). Datemi un sindaco che faccia queste cose e già potrei diventare una romana felice.

Step nazionale: meglio un altro anno di larghe intese o al voto appena sfornata la legge elettorale?

In Italia non si può mai dire. La domanda che mi fai oggi potrebbe non avere più validità domani. Lo scenario attuale mi sembra in evoluzione. Letta si è appena dimesso. Renzi non credo vorrà andare a elezioni né Napolitano lo auspica. Diciamo che non ci si annoia. Dal punto di vista dell’informazione e delle notizie in genere. Ma diciamo anche che è ora di fare sul serio. L’Italia non è un giocattolo.

Ultima domanda leggermente “gossippara”, visto i fan internauti che giornalmente ti seguono. Tu sei bella, oltre che brava. Immagino tu sia corteggiatissima. Come va l’amore?

Ti darò una risposta generica perché non amo parlare della mia vita privata. L’amore è impegno. L’impegno più grande che un uomo si possa prendere perché non si è più da soli ma in due o in più se ci sono anche i figli. L’amore è il luogo del cuore dove quello che si costruisce rimane per sempre e quello che si distrugge si distrugge per sempre. L’amore è eternità.