Federlazio ha incontrato il candidato sindaco di Roma Marino

HomeROMA CAPITALE 3

Federlazio ha incontrato il candidato sindaco di Roma Marino

ignazio Marino federlazioLa Federlazio ha incontrato oggi il candidato a Sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino. All’incontro era presente una nutrita rappresentanza di imprenditori della Federlazio con a capo il Presidente Maurizio Flammini. Nel corso dell’incontro la Federlazio ha consegnato a Marino un documento in cui è contenuto, prima ancora di qualunque altra proposta, una semplice ma fondamentale richiesta.
“Le Pmi del Lazio vogliono oggi sapere dai candidati quale sarà l’ammontare delle risorse finanziarie che essi intendono destinare allo sviluppo e agli investimenti in opere e infrastrutture e come intendano reperirle – ha dichiarato il Presidente di Federlazio, Maurizio Flammini -.  Solo dopo aver avuto una risposta concreta in questo senso potremo indicare le nostre priorità progettuali verso le quali, a nostro avviso, andrebbero destinati i risparmi di spesa ottenuti”.
La Federlazio nel proprio documento ha indicato due direzioni che andrebbero seguite per ottenere le risorse: la prima è rappresentata da un drastico taglio alle spese, attraverso un dimagrimento della macchina comunale, ed in particolare delle società partecipate, e un abbattimento delle spese di funzionamento non strettamente necessarie; la seconda riguarda la vendita e la valorizzazione del patrimonio immobiliare di Roma Capitale, tema quasi sempre evocato dalle amministrazioni succedutesi ma mai portato a soluzione.
Nel corso dell’incontro la Federlazio ha inoltre espresso alcune indicazioni che il prossimo Sindaco potrebbe comunque mettere in campo senza grandi investimenti ma con importanti ricadute su cittadini e imprese. Innanzitutto degli interventi che portino ad unasemplificazione burocratica, riducendo gli adempimenti e snellendo fortemente le procedure  inerenti le attività di impresa. In secondo luogo una modifica della logica delmassimo ribasso negli appalti per la fornitura di beni e servizi all’amministrazione capitolina, sistema che ha sempre portato a distorsioni tali da determinare uno stravolgimento dei valori utilizzati per le gare. Infine, occorre una profonda riforma etica della politica, unita ad un’accurata selezione del ceto dirigente.